Abbiamo esaminato se l’età del padre influisca sulla genetica dell’embrione. Comunicazione orale per SEF 2016.
05-05-2016
È noto come nei trattamenti di riproduzione assistita la presenza di alterazioni cromosomiche (aneuploidie) negli embrioni sia relativamente elevata, e che tali alterazioni siano correlate principalmente all’età della madre. Per quanto riguarda l’età del padre, è aperta una disputa tra gli autori dei pochi lavori pubblicati attualmente in merito.
Pertanto, dal laboratorio di genetica dell’Istituto Bernabeu Biotech abbiamo realizzato uno studio con lo scopo di valutare se l’età del maschio aumenti le aneuploidie, sia negli spermatozoi che negli embrioni generati a partire dagli stessi.
Nel prossimo congresso della SEF, che si terrà a Malaga dal prossimo 19 al 21 di maggio, saranno esposti oralmente i risultati ottenuti da questo lavoro di ricerca, che dimostrano che non vi sono significative differenze nella presenza di aneuploidie negli spermatozoi in relazione all’età paterna. Nonostante ciò, si è riscontrata una tendenza per cui si è registrato un tasso maggiore di aneuploidie spermatiche nei maschi con più di 50 anni. Per quanto riguarda le alterazioni cromosomiche negli embrioni in relazione all’età paterna, neanche qui sono state riscontrate differenze significative.
Per concludere, in base ai dati raccolti, siamo in grado di affermare che non c’è relazione tra l’età paterna e il tasso di aneuploidie spermatiche ed embrionali.
RELAZIONE TRA L’ETÀ DEL PADRE E LE ANEUPLOIDIE SPERMATICHE ED EMBRIONALI. A. Fabregat, J.A. Ortiz, B. Lledó, R. Morales, E. García-Hernandez, A. Rodriguez, J. Ll. Aparicio, R. Bernabeu.