“Ci educano a prevenire le gravidanze, ma non ci viene detto cosa comporta ritardare la maternità”
08-03-2023
La vice direttrice medico dell’ Instituto Bernabeu, la Dr.ssa Andrea Bernabeu, sostiene la prevenzione, la divulgazione e la scienza come pilastri per affrontare i problemi di infertilità del XXI secolo.
Raquel ha 39 anni e da un anno cerca una gravidanza senza successo. Si è appena recata in una clinica di medicina riproduttiva dove le è stato detto che i suoi ovuli non sono sufficienti né di qualità sufficiente per diventare madre.
Quello di Raquel non è un caso isolato. Circa il 15% delle coppie in Spagna soffre di infertilità. E l’età è uno dei principali ostacoli al raggiungimento della gravidanza. A 30 anni una donna ha la metà delle possibilità di diventare madre rispetto all’età di 20-24 anni. E dopo i 35 anni diminuisce notevolmente. Oggi le donne spagnole hanno il primo figlio sempre più tardi: l’età media è di quasi 32 anni, rispetto ai 25,6 anni del 1980.
“La sofferenza di una donna di fronte all’infertilità non può essere descritta a parole“. Come donna moderna e specialista in medicina della riproduzione, la Dottoressa Andrea Bernabeu è consapevole dei cambiamenti sociali che interessano le donne nel nostro secolo. Il lavoro, la stabilità economica o il desiderio di godersi altre cose nella vita, tra le altre ragioni, spingono le donne a ritardare la maternità”. Il problema è che non siamo pronte a sentirci dire che non possiamo essere madri. Non lo siamo perché nessuno ci ha spiegato che a livello biologico la nostra capacità riproduttiva è ancora la stessa di migliaia di anni fa”, spiega la specialista, che aggiunge “non importa quanto ci prendiamo cura di noi stesse. Nonostante ci siamo impegnate molto, studiando, lavorando, ecc. l’orologio biologico ci penalizza nel diventare madri“.
A partire dai 35 anni, la riserva ovarica di una donna diminuisce notevolmente: la qualità e la quantità degli ovuli iniziano a diminuire. “Pensiamo che avere le mestruazioni sia sinonimo di essere fertili, ma non è sempre così“, aggiunge la Dottoressa Bernabeu.
Il lato positivo della storia di Raquel risiede nella scienza. L’evoluzione della medicina riproduttiva che arriva dove la biologia non ci aiuta. “L’infertilità ci pone ogni giorno delle sfide che dobbiamo superare con un approccio multidisciplinare. All’Instituto Bernabeu abbiamo medici, ricercatori, laboratori e tecnologie all’avanguardia che contribuiscono a offrire soluzioni realistiche e oneste per ogni paziente“.
“Se lo avessi saputo, avrei congelato anni fa“. Raquel rimpiange di non aver crioconservato i suoi ovociti. La Dottoressa Bernabeu, da parte sua, raccomanda di utilizzare questa tecnica prima dei 35 anni, che è biologicamente la fase migliore per il congelamento degli ovociti e permette di conservarli nelle migliori condizioni. La tecnica di crioconservazione si è notevolmente evoluta e permette di utilizzare gli ovociti congelati per anni con alti tassi di successo.
“All’Instituto Bernabeu non concepiamo il nostro lavoro medico separatamente da quello scientifico e informativo. Siamo consapevoli che il nostro contributo alla società comprende la guarigione, ma anche la trasmissione di conoscenze e il sostegno a coloro che hanno bisogno di noi. Siamo sottoposti a una moltitudine di informazioni egoistiche e imprecise. Non tutte le tecniche funzionano per tutti i pazienti. L’onestà nella pratica medica è fondamentale. Allo stesso modo, credere a tutte le informazioni che circolano su Internet ci rende vulnerabili“, afferma la Dottoressa Bernabeu.
Donne lider nella medicina riproduttiva del futuro
L’Instituto Bernabeu è composto per l’86% da un team di donne. Quasi il 90% della scienza è scritta da scienziate e gran parte delle posizioni dirigenziali sono occupate da donne. Le 9 cliniche che compongono il Gruppo sono sotto la direzione medica del Dr. Rafael Bernabeu e della Dr.ssa Andrea Bernabeu. Il Gruppo è uno dei pochi al mondo a non essere composto da società di investimento esterne all’attività medica.
L’impegno per la ricerca e progresso medico si riflette nell’incorporazione di tecniche e trattamenti all’avanguardia in medicina riproduttiva. Siamo pionieri nello sviluppo di studi genetici, nell’applicazione della farmacogenetica per ottenere i migliori risultati e nell’uso dell’intelligenza artificiale come strumento per individualizzare i trattamenti e migliorare i risultati per i tre pazienti fondamentali: la donna, l’uomo e l’embrione.
Piú di 400 lavori di ricerca
Gli scienziati dell’Instituto Bernabeu hanno elaborato più di 400 lavori che sono stati pubblicati nelle più importanti pubblicazioni di ricerca scientifica del mondo. La clinica è presente in prima linea nei principali congressi medici e incontri sull’infertilità, la genetica e l’embriologia. Il suo impegno nella generazione di conoscenze si riflette nell’organizzazione di congressi e conferenze di interesse per professionisti e pazienti, come il prossimo incontro medico che si terrà il 10 marzo nell’Auditorium della clinica ad Alicante con la cattedra universitaria di Medicina di Comunità e Salute Riproduttiva dell’Università Miguel Hernández (UMH). In questa conferenza, esperti di fama si incontreranno per affrontare il tema della salute riproduttiva delle donne nel XXI secolo.
La fiducia delle pazienti da tutto il mondo
L’Instituto Bernabeu ha 8 cliniche in Spagna e una in Italia. Situate a Madrid, Alicante, Palma di Maiorca, Albacete, Cartagena, Elche, Benidorm e Venezia, tutti i centri dispongono di un’équipe multidisciplinare di professionisti tra cui ginecologi, biologi molecolari, genetisti, urologi, endocrinologi e psicologi, che assistono pazienti provenienti da 137 Paesi alla ricerca di soluzioni ai loro problemi riproduttivi.