La personalizzazione basata sulla genetica e l’intelligenza artificiale sono i segreti per ottenere una gravidanza
21-03-2023
L’Instituto Bernabeu ha riunito esperti in riproduzione assistita per affrontare le principali sfide della fertilità di questo secolo e conoscere le novità scientifiche che contribuiscono al miglioramento
“L’applicazione della tecnologia basata sull’intelligenza artificiale nelle nostre cliniche rappresenta una vera e propria innovazione e permette ai nostri pazienti di ricevere diagnosi precise, migliori tassi di successo e ridurre i tempi previsti per i trattamenti di fertilità”, ha affermato la codirettrice medica dell’Instituto Bernabeu, la dottoressa Andrea Bernabeu, in occasione dell’incontro medico tenutosi venerdì per analizzare la salute riproduttiva della donna del XXI secolo. La giornata è stata organizzata dall’Instituto Bernabeu con la collaborazione della Cattedra di Medicina Comunitaria e Salute Riproduttiva della UMH.
Durante l’incontro a cui hanno partecipato un centinaio di persone, studenti del settore sanitario e associazioni di pazienti, gli esperti in fertilità hanno analizzato le sfide della medicina riproduttiva per ottenere una gravidanza in caso di difficoltà; e hanno sottolineato due aspetti attualmente fondamentali: la personalizzazione dei trattamenti e l’intelligenza artificiale. “Oggi siamo capaci di superare qualsiasi limite statistico e raggruppare il lavoro scientifico più eccellente, la tecnologia basata sull’IA e l’analisi dei dati affinché le nostre pazienti possano ottenere la gravidanza desiderata con la massima garanzia e nel minor tempo possibile”, spiega la dottoressa Bernabeu.
La personalizzazione dei trattamenti basata sulla genetica sta permettendo di superare ogni successo e i tassi di gravidanza grazie all’inarrestabile evoluzione della scienza. “Lo studio del profilo genetico unico di ciascun individuo influisce sulla suscettibilità a certe malattie e prevede quali trattamenti sono più sicuri ed effettivi”, riassume la direttrice scientifica di IB, la dottoressa Belén Lledó. E l’evoluzione è inarrestabile: “Prima per sequenziare un gene ci si impiegava mesi, adesso un genoma può essere sequenziato in pochi giorni”, afferma.
Centinaia di variabili
Analizzare centinaia di variabili di migliaia di pazienti aiuta a personalizzare i trattamenti. L’Intelligenza Artificiale è uno strumento utile sia nella parte clinica che nel laboratorio di FIV. “L’IA si sta applicando per la selezione dell’embrione per scegliere quello con maggior possibilità di annidamento e quindi di gravidanza”. Tramite gli algoritmi si cerca di offrire una prognosi reale e trasparente alla paziente studiando tutti i dati possibili, in quanto una diagnosi completa non dipende solo dall’età della donna, perché non tutte le donne della stessa età sono uguali. “Stiamo integrando i nostri dati per offrire una relazione oggettiva e personalizzata del tasso di successo di ciascuna donna” sottolinea la dottoressa Bernabeu.
Presso la nostra clinica sono stati sviluppati già vari studi basato su algoritmi. Uno di questi è una ricerca che individua le cause che provocano l’aborto in fase precoce; l’altro, partendo dallo studio di 22 variabili di origine paterna, materna e dell’embrione, prevede la possibilità di individuare le alterazioni dei cromosomi che presentano aneuploidie o mosaicismo, che impedirebbero la gravidanza o causerebbero un aborto precoce.
Una delle medicine più avanzate del mondo
Nell’ambito della medicina riproduttiva, la Spagna continua a crescere con una delle legislazioni più avanzate del mondo. L’inarrestabile progresso sociale, lo sviluppo di nuove tecniche, la continua ricerca e i miglioramenti basati sulla scienza, hanno reso la Spagna un paese di riferimento in tutto il mondo nell’ambito della medicina riproduttiva.
Dalla nascita nel 1978 di Louise Brown, il primo essere umano nato da fecondazione in Vitro, grazie a questa tecnica di riproduzione sono nate circa 8 milioni di persone. Oggi, dal 5 all’11% della popolazione europea è nata da tecniche di riproduzione assistita. Ma le sfide sono numerose. Sicuramente una è il ritardo dell’età materna. In Spagna, l’età media in cui le donne hanno il primo figlio si aggira attorno ai 32 anni e si è quadruplicato il numero di donne che partoriscono il loro primo figlio dopo i 40 anni.
I pazienti sono i pilastri a cui vengono destinati gli sforzi di qualsiasi miglioramento della medicina riproduttiva. Durante l’incontro è stato riconosciuto l’impegno e il lavoro sociale dell’associazione Red Nacional de Infértilesç. La direttrice Helena Fernández è stata premiata dal vicerettore di Ricerca della UMH e dal codirettore della Cattedra di Medicina Comunitaria e Salute Riproduttiva, il dottor Domingo Orozc, e dal direttore medico dell’Instituto Bernabeu, il dottor Rafael Bernabeu.