L’età del padre influisce sulla genetica dell’embrione? Indagine IB per ESHG 2016.
09-08-2016
Il tasso di aneuploidie embrionali è associato principalmente a fattori di origine materna o paterna. Molti studi hanno dimostrato che l’età della madre è un fattore determinante per il tasso di aneuploidie embrionali, tuttavia, anche il fattore maschile potrebbe svolgere un ruolo importante, soprattutto in pazienti con parametri seminali anormali e con FISH negli spermatozoi alterato. L’influenza dell’età paterna non è ancora stabilita.
In questo studio, che è stato accettato dal comitato scientifico del Congresso Europeo di Genetica Umana (ESHG), sono stati determinati i parametri seminali e FISH negli spermatozoi di 428 pazienti con età compresa tra i 20 e i 53 anni. Il 31% dei pazienti esaminati ha ottenuto un FISH di spermatozoi anormale. Nei pazienti con più di 50 anni si è riscontrata una tendenza di aneuploidie spermatiche più alta.
Inoltre, sono stati analizzati 155 blastocisti e 51 ovociti di cicli di donatori, dove il maschio aveva un FISH di spermatozoi normale al fine di valutare l’effetto dell’età maschile nei tassi di aneuploidie embrionali evitando l’influenza dell’età materna e il FISH anormale. In questo gruppo di embrioni l’aumento dell’età paterna non è associato all’aumento delle aneuploidie spermatiche ed embrionali, pertanto, gli uomini di età avanzata non hanno maggior probabilità di produrre discendenza cromosomica anormale.
L’ETÀ MASCHILE NON È CORRELATA ALL’ALTO TASSO DI ANEUPLOIDIE SPERMATICHE ED EMBRIONALI. J.A. Ortiz, B. Lledó, R. Morales, A. Fabregat, E. García-Hernandez, A. Rodriguez, J. Ll. Aparicio, R. Bernabeu.