L’Instituto Bernabeu analizza i meticolosi processi su cui si basa la donazione di ovuli e spermatozoi durante un incontro medico in Italia

L’Instituto Bernabeu ha partecipato in Italia ad un incontro di professionisti medici generalisti ed esperti in medicina riproduttiva in cui ha analizzato con una prospettiva ampia, il coordinamento che si segue durante il processo di donazione di ovuli e seme e come ottenere i migliori risultati. Nel congresso intitolato:  “Metodi di assistenza diagnostica-terapeutica nella riproduzione assistita: procedure e sinergie tra specialisti del settore ”, l’Instituto Bernabeu ha analizzato i requisiti e le modalità di accesso all’inseminazione artificiale eterologa attraverso la donazione di ovuli, la donazione di seme e l’adozione di embrioni.

Dal 2014 l’Italia realizza trattamenti di riproduzione assistita anche con ovuli e seme donati dopo che il Tribunale Costituzionale dichiarasse illegittimo il divieto di queste inseminazioni con gameti donati. In questo incontro ha cercato di spiegare a diversi gruppi di professionisti la prassi abituale in questo settore.  Ha inoltre ricordato l’ampia esperienza dell’Instituto Bernabeu in materia di donazione, un processo in cui si tengono presenti requisiti che vanno oltre quelli stabiliti dalla legislazione: meticolosi controlli psicologici, genetici e medici che la clinica rispetta in ogni singolo processo di selezione dei donatori e delle donatrici.

L’Instituto Bernabeu applica tutti questi controlli psicologici, genetici e medici e entreranno a far parte del programma di donazione solo le persone idonee a tal fine. Stando ai dati del primo trimestre del 2019, solo il 22% dei candidati hanno superato tutte le fasi per diventare donatori. E la cifra è molto più bassa nel caso degli uomini: solo il 9% ha superato la prova e non sono stati scartati dal programma.