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Attualità

L’Instituto Bernabeu partecipa con due relazioni sulla bioetica all’incontro scientifico della Società peruviana di fertilità

02-08-2023

L’Instituto Bernabeu partecipa con due relazioni sulla bioetica all’incontro scientifico della Società peruviana di fertilità

Nell’ambito della sua partecipazione agli incontri scientifici più importanti del mondo, l’Instituto Bernabeu ha appena partecipato all’incontro organizzato dalla Società peruviana di fertilità, tenutosi il 1° agosto 2023.

Due specialisti dell’Instituto Bernabeu erano presenti per affrontare gli aspetti bioetici e legali della riproduzione assistita. A questo straordinario simposio hanno partecipato il coordinatore del laboratorio di fecondazione in vitro e direttore del programma di donazione IB, l’embriologo Jaime Guerrero, e la coordinatrice dell’Instituto Bernabeu di Venezia e avvocato specializzato in questioni bio-legali, Sara Dalla Costa.

Entrambi hanno condiviso la loro esperienza dal punto di vista legale spagnolo sulla situazione degli embrioni soprannumerari, cioè di quegli embrioni in eccesso derivanti dai cicli di riproduzione assistita. E dall’altro lato, la gestione in Europa di questi embrioni che non vengono trasferiti, con particolare attenzione alla situazione italiana.

L’embriologo spiega che in questo incontro “è stato affrontato in dettaglio il problema dell’accumulo in Spagna nelle banche criogeniche di embrioni in eccesso provenienti dalla riproduzione assistita senza una destinazione definita, dal punto di vista emotivo, etico e legale dei pazienti“. Allo stesso tempo, Jaime Guerrero ha aggiunto che “è stata evidenziata la necessità di cercare soluzioni per migliorare questa situazione“.

Da parte sua, la coordinatrice dell’IB di Venezia ha spiegato che il legislatore italiano non intervenga “porta a problemi specifici (costi per i centri, spazi per le sale crio, protocolli di crioconservazione obsoleti) senza considerare lo stress psicologico che queste coppie subiscono quando sanno che i loro embrioni sono lasciati in un limbo“, ha detto l’esperta di bio-legislazione, che ritiene che “l’unica soluzione sia intervenire con una legge organica e un’armonizzazione a livello europeo. È importante che i pazienti siano consapevoli della possibilità che vengano generati embrioni in eccesso e che prendano una decisione consapevole sul loro possibile destino“.

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