L’Instituto Bernabeu presenta alla SEF uno studio che associa l’ormone antimulleriano e l’età della donna al conteggio dei follicoli antrali
10-06-2022
L’età potrebbe alterare le possibilità di gravidanza, anche se non esiste un modello specifico e non tutte le donne sono uguali. I professionisti dell’Instituto Bernabeu consigliano lo studio della riserva ovarica per stimare la quantità di ovociti che contengono le ovaie della donna in un determinato momento attraverso il conteggio dei follicoli antrali e l’ormone antimulleriano (AMH), il cui livello è un buon indizio della risposta ovarica.
Uno dei 18 lavori di ricerca dell’Instituto nel 33º congresso della Società Spagnola di Fertilità (SEF) ha studiato se nei pazienti con lo stesso numero di follicoli antrali esiste un certo rapporto con l’età, il valore dell’ormone antimulleriano e il numero totale di ovociti ottenuti da un trattamento FIV.
Sono statti analizzati i trattamenti di 316 donne che si sono sottoposte nell’Instituto Bernabeu a cicli di fecondazione in vitro (FIV) o donazione di ovociti. Nelle donne la cui ecografia ha mostrato meno di 10 follicoli antrali non è stato dimostrato nessun rapporto con l’età, i livelli dell’ormone antimulleriano e gli ovociti recuperati. Nelle donne, invece con più di 10 follicoli antrali, si è osservato un certo rapporto con l’età, secondo il quale più è elevata l’età della paziente, minore è il valore dell’ormone antimulleriano e il numero di ovociti ottenuti.
Un altro obiettivo dello studio era determinare se con i dati ottenuti sarebbe stato possibile creare un modello in grado di prevedere il numero di ovociti che si possono recuperare tenendo conto dell’età della paziente e della riserva ovarica stimata.
A.Fabregat, G. Solera, J.A. Ortiz, B. Lledó, R. Bernabeu