Sara Dalla Costa affronta nel XXVIII Congresso Internazionale di Diritto e Genoma Umano il problema degli embrioni in eccesso in Italia
03-11-2022
La difficile questione degli embrioni in eccesso in Italia: proposta di soluzioni da una prospettiva pratica di diritto comparato è il titolo della presentazione esposta il 2 novembre dalla coordinatrice dell’Instituto Bernabeu Venezia, Sara Dalla Costa, avvocata specializzata in biodiritto, presso il XXVIII Congresso Internazionale di Diritto e Genoma Umano. Genetica, Biotecnologia e Medicina Avanzata. L’incontro si è tenuto il 2 e 3 novembre presso l’Auditorio Arriaga di Bilbao.
L’esperta dell’Instituto Bernabeu ha effettuato un’analisi della legislazione italiana in materia di riproduzione assistita, molto più restrittiva rispetto a quella spagnola, partendo dalla base etica e giuridica del governo italiano che considera l’embrione umano come un essere soggetto a diritti, per cui non può essere donato ad altre coppie, né utilizzato in ricerche scientifiche, né distrutto. Di conseguenza, in ’Italia è obbligatorio conservare tutti gli embrioni in eccesso ottenuti da un trattamento in vitro o abbandonati dalle coppie che non li desiderano.
Durante la presentazione, ha analizzato questi aspetti restrittivi della legislazione italiana che impedisce che i trattamenti di medicina riproduttiva ormai frequenti in Spagna, per mamme single o coppie di lesbiche, possano essere effettuati nel paese transalpino.
La specialista ha spiegato l’obbligo delle cliniche a conservare tutti gli embrioni ottenuti con la collaborazione di aziende biotecnologiche del settore che devono conservarli in biobanche per un tempo illimitato, incrementando così i costi e le cattive prassi, tra cui la spedizione degli embrioni in paesi meno restrittivi.
La coordinatrice dell’Instituto Bernabeu Venezia analizza la necessità di porre fine a questo “limbo” attraverso un progetto di riforma organica di una legge di riproduzione assistita italiana che per il momento è inesistente.