Che tipo di complicazioni potrebbero verificarsi durante il trasferimento embrionale?
Lo scopo di qualsiasi trattamento di riproduzione assistita consiste e si conclude in un trasferimento embrionale. Consiste nel porre l’embrione nella cavità uterina. È il momento chiave di tutto il procedimento in cui lavorano un embriologo e un ginecologo.
I trasferimenti embrionali avvengono in un ciclo di embrioni freschi trasferiti dopo un periodo di coltura di 5 o 6 giorni. O in un ciclo in differita denominato criotrasferimento in cui gli embrioni si trovano previamente congelati. In entrambi i casi, si cerca di sincronizzare nel miglior modo possibile l’embrione da trasferire e l’endometrio uterino in cui deve essere trasferito in un periodo denominato “finestra di annidamento”.
Il trasferimento embrionale è quindi il momento più atteso dai pazienti che si sottopongono ad un trattamento di fertilità e uno dei più rilevanti nel laboratorio di fecondazione in vitro FIV.
Durante questo procedimento le complicazioni sono piuttosto scarse in quanto tecnicamente non comporta difficoltà per gli specialisti che se ne occupano grazie alla loro esperienza e formazione specifica.
Índice
Aderenza dell’embrione al catetere utilizzato durante il trasferimento
Uno dei pochi problemi che si verifica nel 5% dei trasferimenti effettuati, è l’aderenza dell’embrione al catetere di trasferimento una volta che viene estratto dall’utero.
Fortunatamente è facilmente rilevabile perché l’embriologo deve sempre verificare che non succeda. Difatti, dopo il trasferimento si controlla subito e si osserva il catetere al microscopio.
Sebbene non sia la situazione più appropriata per l’embrione che passa tempo al di fuori dell’incubatrice o dell’utero materno, non si riduce il tasso di successo del trattamento. In effetti, gli embrioni più sviluppati che si trovano all’inizio dell’ecclosione o che cercano di fondersi con l’endometrio sono generalmente quelli che tendono a restare attaccati al catetere di trasferimento. Non ci deve quindi preoccupare che questo avvenga durante il trasferimento dell’embrione.
Perdite di sangue dopo l’estrazione del catetere
È stato studiato e descritto che la presenza di sangue sull’estremità del catetere quando si estrae dall’utero potrebbe ridurre il tasso di gravidanza. Ad ogni modo, avviene con scarsa frequenza.
Difficoltà di inserimento del catetere nella cavità uterina
In alcuni casi, potrebbero verificarsi difficoltà anatomiche per accedere alla cavità uterina. Potrebbe essere causato dalla forma stretta dell’utero o dall’angolo eccessivo del canale cervicale. Per evitarlo, si procedere ad effettuare il trasferimento con l’aiuto di un’ecografia e, in alcuni casi, con cateteri speciali.
Dolore durante il trasferimento dell’embrione
In alcuni casi si potrebbe notare dolore lieve. Potrebbe verificarsi un’infezione che si tratterebbe facilmente con antibiotici.
L’ Instituto Bernabeu sa perfettamente che in medicina non è possibile parlare di rischio nullo per cui è importante sempre ricordare le eventuali complicazioni che potrebbero verificarsi anche se occasionalmente. Sebbene non rappresenti un rischio per la paziente o l’embrione, bisogna cercare di ridurre il più possibile queste problematiche per garantire che il trasferimento embrionale sia un momento speciale e fruttifero.
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