È possibile scegliere il sesso degli embrioni che mi vengono trasferiti?
Il genoma umano è formato da 46 cromosomi: 23 ereditati dal padre e 23 dalla madre. In questi cromosomi si trovano tutte le informazioni genetiche del nostro organismo. Queste 23 coppie si organizzano in: 22 coppie denominate autosomi e una coppia di cromosomi sessuali (X e Y) che differenziano entrambi i sessi (uomo XY e donna XX).
Da un punto di vista tecnico, usando la diagnosi genetica pre-impianto abbiamo a disposizione uno strumento in grado di analizzare la dotazione cromosomica dell’embrione. Questa tecnica denominata PGS/PGT-A/CCS (Screening Cromosomico Completo), permette di individuare eccessi o difetti di qualsiasi cromosoma dell’embrione. Mediante il PGS/PGT-A/CCS possiamo analizzare la dotazione completa dell’embrione ed essere certi che non esistano eccessi o difetti nel DNA che impediscano il corretto sviluppo dell’embrione. Se ci concentriamo sui cromosomi sesuali possiamo conoscere se l’embrione analizzato ha due cromosomi X e sarà quindi una femmina (XX) o un cromosoma X e uno Y (XY) e sarà un maschio.
Legislazione
La legge che regola l’applicazione delle tecniche di riproduzione assistita (Legge 14/2006, del 26 Maggio) stabilisce che la diagnosi genetica pre-impianto solo si può applicare per individuare malattie genetiche gravi o che mettono in pericolo la vita dell’embrione. Quindi, solo si potranno selezionare embrioni di un determinato sesso nei casi in cui lo scopo sia evitare la trasmissione di malattie legate ai cromosomi sessuali. L’inosservanza di questa legge si considera un’infrazione grave.
In conclusione, sebbene dal puntio di vista tecnico è possibile conoscere il sesso degli embrioni da trasferire, la legge che regola le tecniche di riproduzione assistita non ammette questa selezione tranne nei casi di malattie legate al sesso.
La dottoressa Belén Lledó, direttrice scientifica di IBBIOTECH, del gruppo Instituto Bernabeu