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Sicurezza nel laboratorio FIV

Sicurezza nel laboratorio FIV

A causa della situazione che stiamo vivendo mondialmente relativa alla pandemia da coronavirus, i laboratori di FIV hanno chiuso le loro porte ovunque. Nell’Instituto Bernabeu seguiamo un rigoroso protocollo di manutenzione dell’equipe e campioni criopreservati durante questi giorni di confinamento.

Quando questa situazione si risolverá, torneremo ad aprire le nostre porte per continuare a compiere la nostra funzione: aiutare i nostri pazienti ad essere genitori. Nel momento della riapertura dei laboratori, si porterá a termine una manutenzione da zero, come se si trattasse di un laboratorio appena aperto, seguendo i passi che assicurano il perfetto funzionamento dell’unitá di embriología:

  • Pulizia e disinfezione delle pareti, tetto, suolo, mobili e superfici del laboratorio.
  • Pulizia, disinfezione, messa a punto, validazione di tutto l’equipe proprio del laboratorio di riproduzione assistita.
  • Rinnovo di tutto il materiale fungibile associato al’equipe del laboratorio.
  • Ordine dei mezzi di coltura e prove pH.

Nei laboratori FIV dell’Instituto Bernabeu, da quando si inizia l’attivitá assistenziale, il lavoro si porta a termine seguendo un ristretto protocollo di sicurezza biólogica, in base al quale trattiamo ogni campione e fluido biológico che arriva al laborarotio come se fosse potenzialmente infettivo.

Gli agenti biologici davanti ai quali ci troviamo di fronte nel laboratorio FIV si classificano in 4 livelli, in funzione del loro pericolo:

  • Gruppo 1: non provoca malattie gravi.
  • Gruppo 2: agenti biologici che provocano malattia, peró non c’é rischio di contagio e con trattamento efficace.
  • Gruppo 3: quando il patogeno causa malattia grave, che puó essere trasmessa ad altre persone, peró che ha un trattamento efficace, per esempio, l ’influenza.
  • Gruppo 4: quando causa una malattia grave, é contagioso e non esiste un trattamento efficace o di profilassi. Questo sarebbe il caso del coronavirus nell’attualitá.

Per poter far fronte ad un possibile materiale biologico infettato da uno di questi agenti patogeni nel laboratorio FIV, abbiamo elementi basici di sicurezza biologica, che eliminano il rischio che essi provocano, proteggendo i lavoratori ed il resto del material biologico che é presente nel laboratorio nei confronti di una possibile infezione.

Nel caso dei nostri laboratori FIV, il livello di sicurezza nel quale lavoriamo é il livello 3, ció significa che ci troviamo davanti ad agenti infettivi causanti malattie serie, che possono essere trasmesse tramite aereosol (stando in contatto con persone infette o nel laboratorio procesando i campioni infettati).

Gli elementi di sicurezza del laboratorio si dividono in 3 gruppi:

1. I protocolli normalizzati e le buone pratiche nel laboratorio diario, cosí come la formazione adeguata delle persone che hanno contatto con campioni potenzialmente infettati. Questi protocolli sono scritti e si revisano periodicamente, ed includono procedimenti come questi:

  • Tutti i processi e trattamenti si portano a termine in condizioni di sterilitá ed asepsi.
  • Esiste sempre una separazione, nello spazio e tempo, sia nella sala chirurgica che nel laboratorio dei pazienti e dei campioni biologici.
  • La pulizia delle superfici di lavoro ha luogo dopo aver terminato ciascun procedimento.
  • La pulizia dell’intero laboratorio é quotidiana.
  • I resti biologici si eliminano separatamente in contenitori specifici.
  • Controlli infettivi periodici dei pazienti e lavoratori.
  • L’accesso al laboratorio é limitato e le porte restano sempre chiuse.
  • Gli oggetti affilati e taglienti sono esclusivamente monouso, e si eliminano in contenitori specifici per essi.
  • Tutto il materiale fungibile utilizzato é sterilizzato e monouso.
  • I materiali non fungibili si disinfettano e sterilizzano attraverso l’autoclave periodicamente.

2. Equipe di sicurezza, o barriere primarie: che garantiscono che i processi si portino a termine in maniera sicura. Queste barriere possono formar parte dello stesso equipe del laboratorio, o gli accessori di protezione individuale (EPI) che utilizziamo sempre. Per esempio:

  • Le cabine di flusso tipo I e II per proteggere tutti i campioni biologici.
  • Gli occhiali di protezione e guanti che si usano durante la manipolazione dei campioni che possono schizzare.
  • Elementi di manipolazione meccanica di campioni sterili e di uso unico ed individuale.
  • Paillette di criopreservazione di campioni chiusi e di alta sicurezza biologica.
  • Gli indumenti che si usano all’interno del laboratorio e sala chirurgica sono specifici e si lavano quotidianamente.
  • Cappuccio chirurgico, mascherina, calzari e guanti usa e getta.

3. Le barriere secondarie, che si disegnano con i laboratori e le zone di sala chirurgica, ed assicurano la sterilitá e l’isolamento proprio di ciascuna zona di lavoro. Queste barriere secondarie includono:

  • Gli accessi a zone di laboratorio e sala chirurgica limitati e segnalizzati.
  • La separazione fisica dei compartimenti di lavoro.
  • L’aria della zona della sala chirurgica e del laboratorio é filtrata per essere di massima purezza, inoltre c’é un sistema di ventilazione positiva, che impedisce l’entrata di aria esterna nella zona del laboratorio.

Adesso piú che mai dobbiamo seguire i protocolli di biosicurezza e le misure preventive che abbiamo riassunto, che evitano la possibile trasmissione di questi nuovi agenti infettivi, e che applichiamo sempre nel laboratorio FIV, per proteggerci sia i lavoratori che i pazienti dell’Instituto Bernabeu ed i loro campioni biologici.

Dott. Jorge TenDirettore dell’Unità di Biologia della Riproduzioni dell’Instituto Bernabeu

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